Chikà |
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| L'adolescenza è l'epoca in cui... Casa. Finalmente ne avevo una dove volevo io. Non mi sarei più dovuta preoccuapre delle fughe di mio padre per lavoro o di mai madre, alla quale comunque avrei evitato di rivolgere la parola. No. Ora avrei potuto stare riparata da tutto, in quel posto. Mi piaceva parecchio, era una vecchia casa bifamiliare, ma noi l'avevamo comprata tutta. Così avrei avuto un sacco di spazio tutto per me. Ero sduta sul davanzale della finestra e guardavo la pioggia scendere lungo i vetri. Cosa a cui ormai avrei dovuto essere abituata, ma che mi dava un leggero fastidio. Mi riscossi dai pensieri e decisi che mi sarei preparata una cioccolata calda. In quel momeno mi sentivo un po' sola, anche perchè non conoscevo nessuno e fuori non c'era un filo di luce. Odiosa pioggia. Però vivere a forks, anche se era la città più grigia del mondo e questo era un aspetto MOOOOLTO negativo, aveva anche dei lati positivi. Era vicino al lavoro di papà. E c'era un'ottima scuola che avrei cominciato a frequentare a breve. Mi feci l'appunto mentale di passare in libreria a comprare i libri di testo mentre scendevo le scale per andare in cucina. Quasi inciampai nell'ultimo gradino, puntai direttamente all'armadietto dove tenevo la cioccolata d'emergenza. Aprii l'antina e mi misi a frugare, restando sempre più sgomenta di secondo in secondo... ERA FINITA! Una tragedia. Era una tragedia. Ci pensai su un'attimo e decisi di uscire, anche se pioveva, per andare a comprare le bustine per la cioccolata al minimarket. Girai come una trottola di anta in anta per vedere se mancava altro, presi trenta dollari dal portafoglio di che mio padre mi lasciava sempre e mi preparai, imbacuccandomi per bene ad uscire sotto la pioggia con una busta di stoffa per la spesa.
................................................................................................. ... l'esperienza si conquista a morsi. |
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