i wish i was dead

Ecco che tutto ricominciava.. un'altro giorno di scuola che per me equivaleva all'inferno.. era una tale noia sopportare tutti quei ragazzini petulanti con i loro pensieri superficiali.. salii in auto con il solito moto di frustrazione e svogliatezza di sempre, sicuro che nella giornata tutto avrebbe avuto il solito peso e significato.. ossia il vuoto.. niente aveva senso..arrivai al parcheggio come al solito guidando troppo in fretta ma scoprii in fretta che nessuno per una volta tanto mi aveva notato, poichè tutta l'attenzione era volta verso la nuova arrivata, la figlia del capo della polizia di Forks, Isabella Swan.. vedevo il suo volto sfocato e confuso nelle menti di tanti.. ognuno la vedeva a suo modo, come una possibile nuova conquista, come la nuova mossa vincente per farsi notare dagli altri come comprensiva e premurosa che aiuta i nuovi emarginati.. per me era una delle tante.. scesi dall'auto felice di non essere osservato per una volta e scomparii dietro la porta a vetri dell'ingresso per andare in classe.. era la prima volta che trovavo l'aula vuota.. me ne rallegrai e mi concentrai sul silenzio..

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Quella era una di quelle mattinate scolastich eche detestavo.. i miei fratelli erano riusciti a convincere Carlisle a non venire a scuola con la scusa della caccia ma in realtà la loro era noia.. ma come potevo biasimarli? Io per compassione di Esme avevo deciso di andarci, tanto il mio era un destino segnato.. ero riuscito ad arrivare all'intervallo, dopo di che sarebbe mancato all'appello l'ora di scienze e poi corso di spagnolo. mi sedetti al nostro solito tavolo.. cioè oggi era solo mio, presi al solito un vassoio di cibo per le apparenze umane di comodo e mi sedetti.. questa volta, dato che l'essere solitario e silenzioso avrebbe celato pensieri e dubbi, misi le cuffie del mio mp3 - spento - per potermi concentrare sulla fase di spionaggio.. si perchè per quanto odiassi la cosa, era mio compito ascoltare i pensieri altrui dei nostri compagni per vedere se si destassero dei dubbi.. ma quel giorno tutti i pensieri erano per la nuova arrivata..

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Ero talmente assorto nella mia ricerca nei pensieri altrui che quasi mi spaventai quando vidi il viso della ragazza nuova incantata nella mia direzione..la ragazza, Jessica Stanley, mente del tutto inutile da tenere d'occhio, mi nominò all'istante per dare un nome alla persona che Bella stava fissando.. ossia io..in automatico mi voltai verso di lei, era un riflesso incondizionato ormai, era come se mi chiamassero davvero anche se ero lontano parecchi metri.. rimasi a guardarla, cercando di entrare in sintonia con i suoi pensieri.. ero sicuro che non vi avrei trovato nulla di nuovo, la solita ragazza che ci trovava attraenti e straordinariamente belli.. una tale noia.. ma per quanto mi sforzassi, non riuscivo a sentire niente.. la fissai piu intensamente, probabilmente avevo superato il limite della intimità privata con quello sguardo, ma la cosa stava diventando frustrante.. alla fine mi arresi, con un moto di frustrazione, giusto due secondi prima del suono della campanella mi alzai e andai in classe..

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A quanto pareva il mio inferno personale non si era ancora del tutto celato ai miei occhi.. o almeno prima potevo essere sicuro di averlo conosciuto ma dopo quell'istante, dove lei entrò in aula di biologia, dovetti riconoscere di aver avuto un enorme abbaglio.. tutto successe in pochi secondi ma per me furono i secondi piu duri e interminabili della mia vita.. e la cosa valeva per i futuri 59 minuti di lezione.. quando entrò realizzai al volo che il professor Banner l'avrebbe fatta sedere al mio fianco, in quanto era l'unico posto vuoto della classe non assegnato; all'inizio, nonostante mi ero promesso di non fare una malattia riguardo al fatto che non ero riuscito a leggere i suoi pensieri a pranzo, mi concessi in quella maniera l'opportunità di ritentare, approfitando della vicinanza.. ma presto mi pentii di una tale idea.. non potrei dire da quale parte provenisse, forse dal ventilatore, forse dalla porta, tuttavia, mi arrivò dritta in pieno volto una folata di un essenza.. la sua essenza.. il suo profumo, il suo dolce profumo del suo sangue.. fu come essere investiti da un treno in piena corsa, non saprei dire.. so solo che per evitare di alzarmi e portarla via mi dovetti aggrappare al banco cercando di soffrire in silenzio per non dare nell'occhio.. all'istante decisi di non respirare piu, per quanto la cosa mi procurava fastidio.. ma era la cosa piu sensata da fare.. erano trascorsi forse 10 secondi ma per me era l'inizio dell'ora piu lunga della mia vita.. sentivo ancora il suo profumo in fondo alla gola, come se il suo sangue caldo e denso mi scivolasse giu lento e dissetante dentro nel mio corpo.. degluii forte per mandare giu il veleno che mi rigogliava in bocca..serrai la mascella e cercai di restare calmo..

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Quando la ragazza fece cadere le ciocche sulla sua spalla credetti che fosse pazza.. voleva per caso morire? Un'altra vampata di calda essenza mi arrivò in faccia, sbattendo contro i miei denti e il mostro che con fatica nascondevo e tenevo a bada dentro di me.. avevo passato cosi gli ultimi 57 minuti.. a pensare, a calcolare ogni possibile occasione e piano per allontanarmi via con lei.. avevo calcolato di porre fine alle vite di tutti in quella classe o di attirarla con il mio sguardo fuori con una qualsiasi scusa.. lei mi avrebbe seguita.. eccome se lo avrebbe fatto.. quel lato di me mi spaventò, e per un attimo vidi il mio riflesso nei suoi occhi.. apparivo come un mostro, un mostro che ricordavo troppo bene e che mi ero ripromesso di non vedere mai piu.. chi era questa ragazza per rendere la mia non-vita un tale inferno insopportabile e doloroso? dovevo allontanarmi da lei.. giusto due secondi prima del suono della campanella, mi alzai e mi fiondai fuori dalla porta, forse con troppa velocità per sembrare un semplice umano..

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Trascorsi l'ora seguente in auto.. ero riuscito a farmi fare un certificato per saltare la lezione di spagnolo.. la testa era troppo confusa, ancora satura del suo profumo.. dovetti respirare bene a fondo fuori nell'aria umida e piena di acqua prima di potermi definire calmo e circa padrone delle mie facoltà mentali.. decisi di prendere una seria decisione, avrei dovuto abbandonare il corso di biologia.. sarebbe andata bene qualsiasi corso ma dovevo restarle lontano o avrei messo in pericolo la condizione di vita della mia famiglia.. e non volevo di certo essere io la causa di un nuovo trasferimento chissà dove sulla faccia del pianeta.. mi alzai dal sedile, sbattendo la porta della mia volvo C30, e entrai dalla porta.. la differenza di temperatura era notevole ma il mio corpo gelido non la percepii in maniera cosi esemplare.. mi avvicinai al bancone, determinato ad ottenere il cambio corso in qualunque modo.. ma la signorina Coope non sembrava voler collaborare, nemmeno dopo le mie lusinghe piu spinte.. fu in quel momento, quando la signorina Coope mi ripeteva con tono piu alto ma sempre dolce che non c'erano corsi disponibili per il cambio, tra la mia frustrazione e il nervoso, che lei entrò, e il profumo mi colpii violentemente in viso ancora.. mi allontanai riservando alla signorina Coope poche parole Bene.. mi rendo conto che è impossibile.. allontanandomi sfiorando la spalla di Bella Swan mormorai tra me Devo soltanto resistere.. suonò piu come un modo di convincere me stesso con troppo sforzo, la voce risultò strozzata.. raggiunsi l'auto e partì..

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Circondato dalla neve bianca dell'alaska, mi sembrò quasi impossibile credere che quella creatura mi avesse messo cosi in crisi nell'aula di biologia quel venerdi scorso.. subito dopo la lezione senza dare molte spiegazioni, partii per l'alaska convinto di fare la scelta giusta per la mia famiglia e per Bella Swan.. rimasi pochi giorni, in compagnia della nostra seconda famiglia adottiva, i Denali.. ma presto mi convinsi che non era la scelta più sensata.. cosi tornai a casa.. Esme non era mai stata cosi in pensiero ne cosi felice.. lunedi, dopo 7 giorni di assenza, rientrai a scuola.. al solito la mattina trascorse lenta, fino alla pausa mensa dove mi sedetti al solito posto.. in attesa di mettermi alla prova..

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